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Conosciuto come il maniero grande o di terra, proprio per essere distinto da quello aragonese, il castello svevo di Brindisi è il più antico e più importante della città.
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Costruito per volontà dello Stupor Mundi Federico II, durante la sesta crociata, questa fortezza si è resa necessaria per proteggere se stesso e le sue guarnigioni dalle ostilità dei brindisini. Questi, infatti, erano così affezionati ai Normanni da opporre resistenza agli Svevi, mostrando il proprio malcontento con continue ribellioni.
I lavori, iniziati nel 1227, furono conclusi già nel 1233. È proprio negli stessi anni, inoltre, che fu edificato il castello di Oria, all’epoca cittadina circondata da una vastissima foresta.
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Impostato a pianta trapezoidale, per la sua edificazione furono impiegati materiali derivanti dalle vecchie mura e dai monumenti cittadini caduti in rovina.
Tra le due torri cilindriche, presenti sul lato ovest e poi rivisitate in epica angioina, fu realizzato il Mastio, il cui piano terra era l’ingresso della rocca. Nel lato opposto, al centro delle altre due torri, questa volta quadrangolari, fu impostata una torre pentagonale.
Ulteriori modifiche, inoltre, furono realizzate durante il periodo aragonese: per adattarsi alle necessità di quei tempi fu deciso di circondare la parte a terra del castello, per permettere di conservare il nucleo originale, e di edificare una nuova cinta muraria, più bassa delle torri sveve e rinforzata da quattro torri circolari, i cosiddetti baluardi. Un’altra aggiunta è da ritrovare nello scavo di un nuovo fossato, più ampio del precedente e con un nuovo ingresso da ovest.
Le ultime modifiche esterne furono realizzate nel 1526 e nel 1530 rispettivamente da Giovan Battista Pignatelli e Ferdinando da Alarcon i cui interventi servirono per assicurare una quanto più efficace difesa. Per questo motivo, dunque, furono realizzate la Batteria di Levante e del Baluardo della Campanella sul lato del mare.
Dopo essersi susseguito tra le diverse dominazioni di quegli anni, il castello svevo di Brindisi ha perso la sua funzione difensiva nel 1813, quando Gioacchino Murat trasformò l’intera struttura in un carcere.
A partire dal 1909, invece, questo maniero è stato utilizzato come stazione torpediniere dalla Marina Militare, che ne ha preservato la struttura.
Come da accordi dello scorso settembre 2019, il castello svevo è aperto alle visite dei cittadini, che si svolgono ogni sabato con orario 10, 11 e 12 (durata 45 minuti) prenotandosi attraverso l’Info Point di Palazzo Nervegna (via Duomo) o al numero 3421013149.
Data: 26 Mar 2020
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