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La storia del castello di Sant’Agata di Puglia si sovrappone a quella stessa del paese, fortemente caratterizzato dalla posizione strategica sulla valle del Calaggio.
Costruito ai tempi dei Longobardi e dei Bizantini, questo maniero è poi passato nell’XI secolo sotto il dominio dei Normanni ed è stato edificato su un luogo nel quale sorgeva il tempio romano detto Artemisium (questo il nome con il quale veniva identificato il Castrum). La città fu poi ribattezzata Sant’Agata in seguito alla decisione, da parte di Gregorio Magno, di traslare in questo luogo le reliquie della Santa. Da quel momento in poi, quindi, il castrum fu conosciuto semplicemente con il nome di castello di Sant’Agata di Puglia.
Grazie alla sua posizione privilegiata (da questa fortezza è possibile ammirare tutta la valle del Calaggio, i confini dell’Irpinia, della Lucania e della Daunia), la struttura godette per tutto il periodo del Medioevo di grande importanza in quanto fu considerato un rifugio molto efficace e che venne poi utilizzato dal tutore dell’allora piccolo Federico II di Svevia, il Conte Diopolto.
Affezionato a questo luogo, non appena lo stupor mundi diventò imperatore, come noto, riorganizzò tutta la preesistente struttura politica e amministrativa della regione, non senza lasciare una propria impronta nella sua straordinaria versatilità artistica e scientifica anche per le sue scelte architettoniche. Un’ulteriore conferma dell’importanza del castello è dimostrata da ulteriori mandati emanati mentre Federico II era a Milano e che confermavano a Pier delle Vigne come quella di Sant’Agata di Puglia rientrasse tra le sue residenze preferite.
La struttura, che oggi mostra tutti i segni dei molteplici interventi che si sono succeduti nel corso dei secoli, è caratterizzata da una cortina in conci squadrati e da una facciata sulla quale sono ancora evidenti le tracce delle torri medievali, in seguito unite alla fabbrica per consentire di ricavarne degli ambienti.
Il castello di Sant’Agata di Puglia è di pianta rettangolare e si sviluppa intorno ad una corte interna: è proprio di qui che si può accedere alla Cappella e ai locali sotterranei, che un tempo conducevano a dei cunicoli segreti con sbocco diretto sulla montagna. Il fabbricato, inoltre, era munito di una fortificazione muraria esterna, ora andata perduta e un tempo scandita da torri di ronda.
Dopo un periodo in cui regnò la casata di Svevia, il castello fu in mano degli angioini e agli aragonesi. Sotto Alfonso d’Aragona la struttura appartenne agli Orsini, che apportarono le prime modifiche per trasformare la fortezza in residenza ducale, per venderla poi, nel 1576, dagli Orsini ai Loffredo.
A poco a poco la rocca si trasformò in una residenza abitativa, e tale rimase fino alla metà dell’Ottocento, finché non fu abbandonata. Nel 2000 il castello fu acquistato dal Comune, divenendo così un bene pubblico e che ora è visitabile la domenica ai seguenti orari:
Tutti i giorni
Mattina: dalle ore 10:00 alle ore 13:00
Pomeriggio: dalle ore 17:00 alle ore 20:30
Foto: @castellosantagata (Facebook)
Pro Loco “Pierino Donofrio” (Facebook)
Data: 8 Ott 2021
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Bellissimo.
Lends itself to restoration and utilization for education and cultural endeavors. Waiting anxiously for my next visit.
My husband was born below the Castelo and we maintain a small residence for visits. My family has links in Potenza and other areas of Italy-all south of Rome.
I pray that I am afforded the opportunity to explore some of history of the Palermo and Fidanza families. I may be old but I did not have the opportunity to travel before I retired, Thank you for welcoming me even though I do not speak the language.