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Il castello di Gioia del Colle deve il suo incredibile fascino ai tre interventi architettonici che l’hanno caratterizzato: bizantino, normanno e svevo.
Costruito nell’XI secolo dai Bizantini, il maniero fu progettato come un luogo nel quale permettere il riparo della popolazione contro le invasioni nemiche. Proprio per assurgere a questo compito, dunque, il castello di Gioia del Colle si presentava con un recinto di forma rettangolare fortificato. Questo nucleo primordiale fu poi ampliato poco meno di 100 anni dopo dalla sua costruzione dal normanno Riccardo Siniscalco, che decise di elevare la fortezza a residenza nobiliare, allargando il cortile verso Sud e recintandolo con un solido muro e costruendo un mastio nell’angolo Sud-Ovest, successivamente denominato “Torre De’ Rossi”.
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L’assetto definitivo del castello di Gioia del Colle è invece frutto dell’intervento delle linee di guida dello stupor mundi, Federico II di Svevia. L’imperatore, di ritorno dalla VI crociata in Terrasanta, aggiunse una torre nell’angolo Sud-Est, detta “Torre Imperatrice”, innalzando così cortine murarie nel cortile. Questo intervento, dunque, permise di ricavare ambienti chiusi e di servizio al piano terra, e di rappresentanza e residenziale al primo piano.
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In seguito a tutti gli interventi di Federico II, il castello di Gioia del Colle è stato poi inserito all’interno di tutti quegli edifici rientrati nel sistema di controllo e di difesa militare di tutto il regno dell’Italia Meridionale. Data l’importanza del maniero, inoltre, la leggenda stabilisce che Manfredi, il figlio dello Stupor Mundi, sia nato proprio tra queste mura.
Dopo il dominio svevo, a partire dal 400, il castello di Gioia del Colle diventò proprietà dei Principi di Taranto, e vide le sue stanze e i suoi interni essere poi abitati dai Conti di Conversano e dai Principi di Acquaviva. L’intero stabile fu poi acquistato dal Marchese di Noci, Orazio De Luca Resta, che in seguito decise di donarlo al comune della cittadina. Nel 1955 il maniero fu infine acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione che lo dichiarò Monumento Nazionale.
Considerato uno tra i castelli meglio conservati di tutta la Puglia, questo edificio si presenta in prevalenza con una pietra calcarea e carparo rosso ed è costituito da un cortile interno attorno al quale sono presenti tutti gli ambienti, organizzati su due piani. Delle quattro torri originariamente presenti sono ancora in piedi le due del lato sud, da tutti conosciute rispettivamente con i nomi di ‘De’ Rossi‘ e ‘dell’Imperatrice‘.
Le sale interne, perfettamente conservate, custodiscono diversi importanti reperti archeologici e permettono di immettersi in un mondo distante da quello attuale.
Oltre ad essere presente il Museo Archeologico Nazionale, di particolare impatto storico e visivo sono:
Le sue stanze tanto affascinanti sono state set cinematografico per il film del 1964 di Pierpaolo Pasolini Il Vangelo secondo Matteo, di Francesco della regista Liliana Cavani e Il racconto dei racconti di Matteo Garrone.
È possibile visitare il castello di Gioia del Colle ogni giorno, dal lunedì alla domenica, secondo i seguenti orari:
lunedì | 08:30–19:30 |
martedì | 08:30–19:30 |
mercoledì | 08:30–19:30 |
giovedì | 08:30–19:30 |
venerdì | 08:30–19:30 |
sabato | 08:30–19:30 |
domenica | 08:30–19:30 |
Data: 7 Gen 2020
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