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Il turismo nella parte ionica della regione prosegue a gonfie vele. A confermarlo sono stati i dati registrati dagli ingressi all’edificio: nel 2018 quasi 121 mila visitatori si sono recati al castello di Taranto. Questo è un record assoluto: solo un anno prima c’erano stati ‘poco‘ più di 117 mila ospiti.
La meraviglia della Città dei Due Mari ha aperto le porte a curiosi e cittadini a partire solamente degli ultimi anni, quando nel 2005 la Marina Militare ha permesso la visita nell’interno della struttura. Da allora sono trascorsi più di quattordici anni e il numero complessivo di visitatori si avvicina sempre più alla grande cifra di un milione.
Questo ottimo risultato è senza ombra di dubbio merito della valorizzazione culturale del sito attraverso tutte attività che sono state svolte in questi anni. La collaborazione tra la Sopraintendenza ai beni culturali e artistici delle province di Brindisi, Lecce e Taranto ha favorito un incremento notevole del numero delle visite. Gli ottimi risultati continuano ad impegnare senza sosta tutti gli addetti ai lavori, che anche in questo 2019 provvederanno ai lavori di manutenzione, restauro e ricerca archeologica.
Il castello dalla forma quadrangolare occupa l’estremo angolo dell’isola su cui sorge la parte antico della città. L’edificio, conosciuto anche come Castel Sant’Angelo, traccia il confine tra la città vecchia e le nuove costruzioni di Taranto. Il progetto , ideato dall’architetto senese Francesco di Giorgio fu voluto e commissionato da Ferdinando d’Aragona alla fine del XV.
Punto di forza sono le torri larghe e basse, ideate appositamente per una maggiore difesa del posto.
Visitare il castello è gratuito. Non appena entrati sarà possibile guardare un filmato che parla di tutta la storia dell’edificio, dalla sua costruzione ai tempi più recenti. Particolarmente apprezzata all’interno del castello è la cappella di stile rinascimentale di S. Leonardo. Oltre a questi veri e propri monumenti, gli scavi archeologici hanno permesso alla fortezza di arricchirsi con dei reperti molto interessanti risalenti all’epoca di Federico II di Svevia.
Data: 9 Gen 2019
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