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Passeggiando tra le vie storiche del Comune di Nardò è possibile imbattersi in una struttura dal fascino senza tempo: il suo castello.
Sebbene non sia possibile conoscere con esattezza quando il maniero sia stato costruito, ciò che è certo è che le prime notizie su questa struttura risalgono alla metà del XV secolo, quando la sua edificazione segnò il passaggio dalla dominazione angiona a quella aragonese, che in città coincide con l’affermazione della famiglia degli Acquaviva di Aragone, conti di Conversano e Duchi di Nardò.
Probabilmente costruito come ampliamento di una già esistente struttura, il castello di Nardò fu realizzato nel suo nuovo assetto da un impianto quadrangolare cinto da mura e da un profondo fossato. Completato agli spigoli da quattro massicci torrioni a mandorla sporgenti, di cui uno dei quali fatto ricostruire dopo la rivoluzione neretina del 1947, quando tutto l’edificio si sviluppava su quattro livelli su cui erano distribuite circa 49 stanze, l’edificio è ancora visibile in tutta la sua bellezza.
La sua funzione difensiva venne meno tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, quando il castello fu oggetto di un deciso rimaneggiamento che lo portò alla trasformazione in residenza civile della famiglia Personè.
Dopo questi lavori a restare di mirabile fattura sono i cornicioni della parte più alta delle torri, lievemente aggettanti, che poggiano su piccoli beccatelli a mensola; in alcune decorazioni e per alcuni fregi è immediato il rimando allo stile di quelli che ornano i castelli di Corigliano d’Otranto, Gallipoli e Otranto.
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Il suo fossato, presente nell’architettura originaria, fu completamente riempito alla fine dell’800 a seguito della costruzione della strada estramurale: è per questo motivo che il toro marcapiano che un tempo correva lungo le mura si trova a pochi metri dal piano stradale.
Oggi sede del Municipio, anche la facciata principale del castello di Nardò è frutto del rimaneggiamento ottocentesco ed è decorata con motivo a bugnato.
Data: 2 Ott 2020
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