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A 60 chilometri da Bari, nel territorio di Andria, si erge la fortezza di Castel del Monte, uno dei siti che da più di vent’anni è patrimonio dell’umanità UNESCO.
La sua pianta ottagonale, la presenza di elementi stilistici architettonici diversi (dal taglio romanico dei leoni alla cornice gotica delle torri, dall’arte classica dei fregi interni alla raffinatezza islamica dei mosaici) lo rendono uno dei più geniali esempi di architettura medievale.
Si ritiene che Castel del Monte sia stato fatto costruire intorno al 1240 come sede permanente della corte di Federico II di Svevia, sovrano del Regno di Sicilia. Il re era soprannominato stupor mundi, per la sua versatilità, il suo eclettismo e la vastità della sua cultura. È molto probabile infatti che l’edificio sia stato fatto costruire proprio grazie a Federico II, il quale conferì l’incarico al giustiziere di Capitanata Riccardo de Montefuscolo, sebbene l’attribuzione del castello a un preciso architetto sia in realtà dubbia.
Sulla base delle testimonianze e dei documenti pervenuti sino ad oggi, risale al 29 gennaio 1240 la firma a Gubbio da parte del sovrano del decreto che avrebbe ordinato la costruzione della fortezza, in prossimità del “santuario di Sancta Maria del Monte” oggi scomparso. Tuttavia si pensa che a questa data la costruzione del castello si trovasse già a buon punto in quanto vi sono altre testimonianze, risalenti al 1246, le quali attestano che in questo anno il figlio di Federico, Manfredi, imprigionò all’interno della fortezza alcuni servi ribelli, e altre, risalenti al 1249, relative al matrimonio tra la figlia del re, Violante, ed il conte di Caserta, Riccardo, con i festeggiamenti nello stesso luogo.
Residenza di caccia, residenza estiva del sovrano, punto di riferimento per i naviganti, edificio di controllo sui territori limitrofi, luogo di feste, banchetti, matrimoni reali. Numerose storie, leggendarie o veritiere, sono state legate a questa imponente fortezza. Ma sicuramente l’unica certezza è il fascino che Castel del Monte sprigiona dall’alto della sua collina e della sua turbolenta e secolare storia.
Data: 25 Mar 2019
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