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“Da quando faccio il sindaco mi sono abituato a prendere improperi e parolacce, a volte anche meritate, ma mi ha fatto pensare il fatto che un architetto, che non condivide un’opera pubblica, augura l’arresto al proprio sindaco. Non è grave il fatto che mi voglia vedere in manette ma il fatto che voglia assistere all’arresto del proprio primo cittadino: indirettamente augura,quindi, alla città che si fermi”. Le parole sono di Antonio Decaro, primo cittadino di Bari, e sono state diffuse in un video postato su Facebook dal primo cittadino del capoluogo di regione pugliese: il pomo della discordia è originato da un cartello denigratorio affisso nei confronti del sindaco in via Sparano, dove sono entrati nel vivo i lavori per l’espianto delle palme. «Caro sindaco di m… ti auguro un bel arresto (l’errore è nel testo. ndr) per questo natale» si legge su un biglietto affisso su una delle recinzioni che delimitano i lavori affidati alla ditta che si è aggiudicata l’appalto. Quindi la firma: «Un povero architetto». Il restyling di via Sparano prevede un completo rifacimento di marciapiedi e strada ed è finanziato con 4 milioni e seicentomila euro: avrà il via a gennaio 2017. In queste settimane vengono soltanto espiantate e ripiantate le 23 palme (un’altra, la ventiquattresima, era seccata) per permettere alle aziende che gestiscono i sottoservizi della città di aggiornarli.
Pronta è arrivata la replica di Decaro, che ha generato intense discussioni anche sui social: “Questo mette in discussione una regola fondamentale del vivere civile, il rispetto reciproco-ha aggiunto il sindaco-Chi non la pensa come me non è un delinquente da arrestare, ma un interlocutore che va lasciato libero di esprimere le proprie opinioni. Questa città merita di essere amata. Il futuro non aspetta”.
Data: 16 Set 2016
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