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Ogni singola parte della Puglia è caratterizzata da proprie particolari usanze e tradizioni. Tra le tante leggende che interessano la regione, ce ne sono parecchie legate direttamente al Carnevale.
Oltre a quello di Putignano, infatti, tantissime altre città pugliesi si contraddistinguono per la loro storia e delle particolari maschere che, di anno in anno, vengono riproposte.
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È proprio questo il caso del Carnevale Coratino, le cui origini risalgono direttamente alla fine dell’Ottocento, per poi essere riproposte con regolarità anche nel secolo successivo.
A memoria di questa tradizione, tuttavia, restano solamente dei vecchi racconti e due caratteristiche maschere, quella de “U’ Panzone” (il Panzone) e de “La Vecchiaredd” (la Vecchierella).
Il Panzone rappresenta un’allegoria di una ricchezza ostentata in maniera prepotente e della falsa generosità che i coratini del tempo scelsero come simbolo del sovvertimento sociale caratteristico proprio delle antiche feste pagane latine, il cui erede, appunto, è proprio il Carnevale.
La Vecchierella, invece, è una maschera più antica e importata molto probabilmente dall’antica tradizione carnascialesca napoletana e tradisce, nell’aspetto, un forte legame con le vecchie-fantoccio che si usavano bruciare prima della Quaresima, le Quarantane. Questa somiglianza, dunque, deriverebbe dai riti misterici della tradizione pagana, che, in un’interpretazione più semplice, vuole rappresentare la forza di una vecchia generazione, che porta sulle spalle ancora quella debole e indifesa.
Il carattere di tutte queste celebrazioni, inizialmente improvvisato, fu finalmente istituzionalizzato nel 1978, anno nel quale fu creato il Carnevale Coratino.
Arricchito pian piano di caratteri propri che lo distinguono da altre manifestazioni simili, il Carnevale Coratino è costituito da allegri e nutriti gruppi mascherati che invadono le strade insieme ad altri caratteri tipici, senza dimenticare i tradizionali carri allegorici in cartapesta.
Tra i numerosi travestimenti, imperdibili sono anche altre maschere tradizionali.
U Scerìff (Lo sceriffo) è una maschera nata tra gli anni 50-60 con lo scopo di riproporre tra le vie di Corato il segno del benessere economico di quei tempi, retaggio dell’esuberanza degli eroi western di Hollywood.
Un altro grande protagonista del Carnevale Coratino è Re Cuoraldino, conosciuto anche come Re Carnevale. Oggi logo della festa di Corato, questa figura è ispirata allo stemma del comune di Corato con le Quattro Torri e Il Cuore centrale. Il nome Cuoraldino, quindi, richiama il cuore centrale e uno dei nomi più diffusi a Corato. Aldino, infatti, è il diminutivo di Cataldo, nonché il nome del Santo Patrono della città.
Data: 5 Feb 2020
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