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Saporito e gustoso, il carciofo brindisino è una delle eccellenze del territorio ad essere insignite del marchio IGP.
Riconosciuto per le sue grandi foglie verdi, questo ortaggio è anche caratterizzato da un gambo sottile e da capolini dalla forma cilindrica.
Coltivato, oltre che a Brindisi, anche nelle vicine Latiano, Mesagne, Oria e San Pietro Vernotico, il carciofo IGP viene raccolto in maniera manuale e in anticipo rispetto alle altre varietà. Ciò che lo contraddistingue, oltre al suo sapore particolarmente gustoso, è la possibilità di acquistarlo da novembre a maggio come ortaggio fresco.
Ricco di virtù nutrizionali come proprietà diuretiche, agevolando il lavoro dei reni e ha anche effetti positivi sul fegato, l’alto contenuto di fibre permette di equilibrare l’insulina e controllando la glicemia, il carciofo di Brindisi è anche versatile in cucina.
Che lo si consumi al forno, fritto o sott’olio, questo ortaggio sarà sempre in grado di donare un valore aggiunto ai piatti in cui viene inserito. Consci della loro qualità e valore, i pugliesi li rendono protagonisti di un piatto dall’essenza davvero unica.
Non è quindi un caso che questa pietanza venga chiamata proprio con l’epiteto di ‘carciofi alla brindisina’, con il sughetto dei carciofi ripieni infatti si realizza un primo piatto fatto con paternostri da condire con formaggio o parmigiano, in base alle preferenze. Il secondo consisterà invece in una porzione di carciofo, il cui ripieno, fatto di uova, pangrattato, parmigiano e alcune piccole varianti in base ai gusti, fornisce tutto il nutrimento necessario di energie per affrontare il resto della giornata.
Scopri la ricetta qui: Carciofi ripieni, classico secondo della tradizione pugliese
Prima di assaggiare i carciofi brindisini IGP, infine, è importante un’altra raccomandazione: mai lasciarli molto tempo in casa prima di prepararli, la loro qualità si perde dopo pochi giorni.
Data: 22 Mar 2021
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