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Il caffè leccese appartiene ad una vera e propria tradizione, dissetante, fresco e gustosissimo, è l’ideale per iniziare al meglio la giornata o per deliziarsi al pomeriggio. Sono in molti a sostenere che la versione di caffè al ghiaccio che conosciamo in tutta Italia sia nata proprio nel cuore del Salento, a Lecce. Anni fa, quando non esisteva ancora nelle case un sistema per avere sempre del ghiaccio a portata di mano, a Lecce molti si recavano in un bar che realizzava un freschissimo caffè con del ghiaccio picconato al momento. I frammenti del ghiaccio rinfrescavano immediatamente la bevanda, senza togliere nulla all’aroma originale del caffè. Il vero caffè salentino può essere semplice con i cubetti di ghiaccio o “soffiato” ovvero montato per qualche istante con il vapore. La variante originale leccese prevede l’aggiunta di latte di mandorla, il cui sapore dolcissimo andrà a sostituire lo zucchero, rendendo questo caffè indimenticabile.
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Dove si puo trovare il latte di mandorla come lo fanno bello dolce a Salento negli Stati Uniti? O se quello è troppo da chiedere c’è un modo di farlo
con quel latte di mandorla di grande diffusion che si trova negli supermercati qui negli States?
L’ho bevuto dagli amici leccesi ed è proprio una
cosa divina che mi manca.
cordialemente,
Tom
Il latte di mandorla del sud Italia è uno sciroppo ecco perché é diverso dal latte di mandorla che trovi generalmente nei supermercati. Uno sciroppo che si trova è della Fabbri, un marchio Emiliano Romagnolo diffuso nel mondo che fa anche il latte di mandorla che serve per il caffè alla leccese.
Latte di mandorle
Zucchero Kg 1 Mandorle gr 200 Acqua gr 600 1 limone fresco – Panno per filtrare il latte (lino?)
Pelare le mandorle dopo averle scottate in acqua bollente. Risciacquarle, asciugarle e quindi frullarle con un po’ dello zucchero. Bagnare e strizzare il panno e versarvi le mandorle frullate. Aggiungere 1/3 dell’acqua e lavorare la “pupatella”per sfruttare le mandorle, successivamente versare il liquido ottenuto in una pentola dove è stato posto lo zucchero e la buccia del limone. Aggiungere in due soluzioni gli altri due terzi dell’acqua e lavorare ulteriormente le mandorle versando successivamente il liquido nella pentola dello zucchero. Mettere sul fuoco la pentola e far bollire il composto girando in continuazione. Far raffreddare il liquido e imbottigliarlo. Le mandorle frullate residue possono essere lavorate sul fuoco in una padella antiaderente aggiungendo a metà cottura un po’ di zucchero.
Carlo: posso usare la farina di mandorle? Vedo che il processo e’ quello di scottarle, pelarle e poi frullarle. NE ho a casa un bel po quindi vorrei usarlo cosi