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Burrata di Andria, la specialità dal cuore di gustosa stracciatella

“Uno dei prodotti pugliesi più apprezzati è nato dall'esigenza di conservare in maniera fresca il latte.”
Burrata di Andria, la specialità dal cuore di gustosa stracciatella

Quando si parla della Puglia e delle sue bontà gastronomiche, fare riferimento alla burrata di Andria è quasi un dovere morale. Protagonista indiscussa delle tavole regionali, la burrata di Andria rientra a pieno titolo tra i formaggi freschi pugliesi più apprezzati in Italia e nel mondo. Nel suo gusto inconfondibile sono racchiusi quello della panna e della mozzarella: il cuore di stracciatella che la caratterizza rende la burrata un prodotto iconico della cultura gastronomica pugliese.

Quando si parla di burrata, le curiosità a riguardo sono sempre numerose. Cosa si trova al suo interno? Quando è stata inventata e cosa la differenzia dalla mozzarella? A queste e ad altre domande proviamo a rispondere in questo articolo.

Burrata di Andria, storia e origini: quando è stata inventata

Rispetto ad altri generi alimentari, la burrata andriese ha una nascita ben precisa. La sua prima creazione viene fatta risalire al Novecento per mano del suo inventore. Lorenzo Bianchino, casaro di una masseria facente parte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in particolare della città di Andria, nel 1965 ebbe un’intuizione geniale.

In quell’anno, infatti, un’abbondante nevicata aveva isolato l’uomo tanto da non potergli permettere di trasportare il latte in città. Per evitare che tutta la produzione andasse a male, Bianchino si mise all’opera e recuperò la panna che affiorava naturalmente dal latte e creò, proprio come il procedimento che porta alla produzione del burro, un involucro creato con la pasta per la mozzarella il cui obiettivo era quello di conservare al suo interno il prodotto fresco. All’interno, inoltre, oltre alla panna, aggiunse anche altri residui di pasta filata.

Il prodotto, fortemente apprezzato non solo dal suo inventore ma anche da chi ebbe la fortuna di assaggiarlo, a partire da quella circostanza che si è poi rivelata fortuita è stato prodotto poi con regolarità e in tutti le stagioni.

Quando mangiare la burrata

Dopotutto, la burrata è ottenuta da latte vaccino, sostanza disponibile 365 giorni l’anno.

La burrata, la cui testa è legata da uno spago e il cui corpo è molto simile a quello di una comune mozzarella, non lascia trapelare nulla rispetto alla vera meraviglia presente al suo interno: tutta la bontà della panna fresca. Il peso della burrata, che può aggirarsi dai 300 grammi a 1 chilogrammo, non varia il suo gusto: che si tratti di una più piccola o meno l’autenticità del suo gusto resta sempre invariato.

Il suo sapore dolce e burroso la rende perfetta per essere abbinata a verdure o a insalate miste. Spesso la burrata viene anche utilizzata per la preparazione di antipasti e primi piatti i cui abbinamenti possono essere svariati. Solitamente in Puglia viene cucinata con gamberi o con dei crostoni con cime di rapa.

Naturalmente questo prodotto è perfetto anche per essere gustato senza l’aggiunta di ulteriori sapori, con un filo di olio extravergine d’oliva per una vera esplosione del gusto rigorosamente made in Puglia.


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