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Brindisi rappresenta una porta verso l’Oriente, movimentando merci e persone dirette soprattutto in Grecia e nei Paesi dell’Est. Grazie alla sua posizione, la città ha rivestito storicamente un importante ruolo commerciale e culturale.
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Di antiche origini, fu abitato messapico ed il suo porto era collegato con i porti greci sin dal VII secolo a.C., fu conquistata da Roma ed in questo periodo aumentò la sua importanza, tanto, da essere collegata direttamente ad essa tramite la via Appia. Molto poco però ci resta di questo fulgido periodo, seguendo la Salita delle Colonne si giunge a ciò che probabilmente rappresentava la fine dall’Appia: le Colonne Romane; delle due una sola è visibile interamente, alta 19 metri con un importante capitello sul quale sono scolpiti Giove, Marte, Pallade, Nettuno ed 8 tritoni.
Sebbene molto più recente delle colonne romane, sempre vicino al porto, vi è il Monumento al Marinaio d’Italia, un omaggio a tutti i marinai caduti durante la Prima Guerra Mondiale.
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Percorrendo il centralissimo corso Garibaldi si giunge sulla banchina del Porto. Durante la prima guerra mondiale fu la base della flotta italiana e delle navi alleate nel basso adriatico. Il porto è diviso in tre bacini: interno, medio ed esterno. Il bacino interno è composto da due lunghi bracci che toccano la citta, quello medio ha forma triangolare mentre il bacino esterno è limitato dalle Isole Pedagne, un arcipelago di sei piccoli isolotti tra i quali vi è l’Isola di S. Andrea.
Sull’Isola di S. Andrea sorge il Castello Aragonese, conosciuto anche come Castel Rosso dal colore della pietra con il quale è costruito o anche Castello di Mare. Il castello fu eretto nel 1445 su di un preesistente convento benedettino. È molto particolare il porticciolo interno.
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Poco distante dalle Colonne Romane si trova il Duomo di origine romanica; qui nel 1225 fu celebrato il secondo matrimonio dell’imperatore Federico II. L’interno è a croce latina a tre navate, sono visibili i resti dell’originario pavimento a mosaico, molto bello anche il coro ligneo ed i dipinti presenti nelle cappelle laterali.
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Sulla stessa piazza duomo insiste anche il Seminario Diocesano, il maggiore esempio di architettura barocca presente in città; all’interno è allestito il Museo Diocesano Giovanni Tarantini, qui sono esposte tele di scuola napoletana e tardo-manierista romana; è anche esposta un’idria che si dice sia stata portata dalla Terrasanta dai crociati e che fosse una delle idrie nelle quali Gesù tramutò l’acqua in vino. Sempre su piazza Duomo si affaccia la Loggia di Palazzo Balsamo, un balcone sostenuto da otto archetti scolpiti con animali e figure umane. Sulla sinistra del Duomo vi è il Portico dei Cavalieri Templari, una costruzione di epoca medievale con due arcate gotiche separate da una colonna con capitello lavorato, risalente al XII-XIII secolo.
Superando il portico si giunge in un cortile all’interno del quale si apre l’ingresso del Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo. Il museo è organizzato in sei differenti percorsi: la sezione epigrafica, la sezione statuaria, la sezione antiquaria, la sezione preistorica, la sezione numismatica e la sezione dedicata ai bronzi di Punta del Serrone.
Nelle vicinanze la chiesa di San Giovanni al Sepolcro, una costruzione di forma circolare risalente all’epoca normanna; la chiesa fu costruita dai Templari per poi passare ai Cavalieri del Santo Sepolcro. Esternamente è molto bello il portale, l’interno è a ferro di cavallo, vi è un giro di otto colonne con capitelli diversi e lavorati.
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La chiesa di San Benedetto fu costruita nel 1080, è intitolata a Santa Maria Veterana ed ha un bel campanile in romanico pugliese. Molto bello il chiostro dell’ex convento annesso alla chiesa con un porticato a quadrifore.
Proseguendo la passeggiata si giunge nei pressi dell’imponente Castello Svevo, composto da un mastio con torri angolari costruito da Federico II di Svevia, e da una ulteriore cinta muraria aggiunta nel 1481 da Ferdinando d’Aragona. Il castello è stato nell’800 adibito a penitenziario per poi divenire nel 1909 sede del Comando Militare della Marina.
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Sulla strada che collega Brindisi a San Vito dei Normanni, vi è una grande fontana monumentale chiamata Fontana Tancredi, fu realizzata nel 1192 dall’ultimo re normanno Tancredi di Sicilia in occasione del matrimonio di suo figlio con la figlia dell’imperatore bizantino Isacco II.
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Dal porto di Brindisi partono giornalmente i collegamenti con le isole greche.
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Una tabella riepilogativa dei principali luoghi di interesse storico, culturale e paesaggistico.
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Ecco come raggiungere Brindisi comodamente con i principali mezzi di trasporto disponibili.