Taranto: Binni Blues - Il Codice Provenzano
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Binni Blues, al Tatà di Taranto il racconto sulla verità di Provenzano

Binni Blues - Il Codice Provenzano
Evento
Binni Blues - Il Codice Provenzano
Località
Taranto (TA) - Teatro Tatà
Data/periodo
7 apr 2018
Orario
ore 21:00
Ingresso
a pagamento

Torna a far parlare di sé il boss corleonese che ha custodito per anni i segreti più nascosti della mafia siciliana. Vincenzo Pirrotta, accompagnato dalla chitarra di Charlie Di Vita, sabato 7 aprile porterà sul palcoscenico del Teatro Tatà di TarantoBinni blues, – il Codice Provenzano”, un racconto in musica dei 43 anni di latitanza del capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, ispirato all’omonimo libro scritto a quattro mani dal giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo e dal magistrato che arrestò il boss, Michele Prestipino, oggi procuratore aggiunto a Roma.

L’attore palermitano ripercorre la parabola di quest’uomo, morto nel luglio 2016, spaziando dagli affari agli ordini di morte, dalla falsa religiosità alla trama di rapporti con gli insospettabili, restando fedele ai documenti ritrovati dagli investigatori guidati da Renato Cortese, e ponendo i riflettori sulla fitta e intricata rete del codice mafioso. Oggetto di scherzo, le parole del capomafia «che non sa neanche parlare in italiano» – come afferma lo stesso Pirrotta – «esprimo tutta la rabbia per ciò che è successo nella nostra terra per sua causa». La stessa rabbia espressa dai neri d’America sfruttati nei campi di cotone, la rabbia della loro musica blues, che qui torna a riecheggiare trasformando le parole del mafioso in strofe musicali, persino quando inviate al superlatitante Matteo Messina Denaro.

Non solo uno spettacolo.  Con Il Codice Provenzano il teatro diventa uno strumento d’indagine, offrendo al pubblico un’occasione per riflettere sulla storia di uno dei personaggi più significativi della criminalità organizzata, artefice di stragi di sangue e nascoste complicità criminali, ma soprattutto aiuta ad reinterpretare, attraverso l’arte rivelatrice di verità, la scrittura di uno dei più spietati capimafia che il nostro Paese abbia mai conosciuto.

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