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La principale chiesa della città di Martina Franca è sicuramente quella dedicata a San Martino, dal 22 aprile 1998 elevata alla dignità di Basilica Minore, come stabilito da Papa Giovanni Paolo II.
Questo incredibile monumento, tuttavia, conserva tra la sua maestosità un altro grande primato: quello di essere riconosciuto dall’UNESCO come monumento messaggero di cultura di pace.
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La storia della basilica nasce nel lontano 1747, quando fu edificata utilizzando gli spazi della precedente chiesa di stile tardo romanico, così come documentato in una pergamena del 1348 nell’Archivio Capitolare.
Se la conferma scritta non dovesse essere abbastanza, è possibile ammirare antichi resti della preesistente struttura nell’ancora visibile torre campanaria e parte della sagrestia.
Come tipico delle strutture pugliesi particolarmente datate, la basilica subì numerose trasformazioni nel corso dei secoli, avvenute dagli inizi del Cinquecento fino alla metà del Settecento, quando l’arciprete Isidoro Chirulli decise di demolire l’antica struttura per sostituirla con una dallo stile tipicamente architettonico e tardo barocco (più precisamente rococò).
Oltre che a un proprio gusto personale, questa decisione si rese necessaria in seguito al danneggiamento provocato dal terremoto del 20 febbraio 1743, motivo per il quale fu poi deciso di rendere la basilica moderna secondo lo stile di quel tempo, che è appunto quello del barocco.
E così, dopo 30 anni di lavoro, la nuova veste della basilica di San Martino fu consacrata il 22 ottobre del 1775. A partire da quel momento in poi, dunque, non sono più state effettuati sostanziali modifiche ma solamente dei restauri periodici.
A primo impatto ciò che affascina maggiormente della chiesa è sicuramente la sua alta e maestosa facciata. Questa, di ben 37 metri, è impostata su due ordini architettonici i cui elementi ornamentali sono scolpiti nella pietra bianca locale e caratterizzati dalla presenza della scultura di Giuseppe Morgese che ha raffigurato San Martino che dona il mantello al Povero.
La vera meraviglia, però, è tutta al suo interno, tipicamente barocco. L’elemento che predomina all’interno della struttura a croce latina è sicuramente la luce. Solamente una visita più attenta potrà poi rivelare gli innumerevoli tesori custoditi al suo interno, a partire dalla scultura del Patrono della città a finire a quella in legno d’ulivo del Cristo alla Colonna, un’opera dei primi decenni del XVII secolo.
Nell’insula culturale della basilica, inoltre, è presente il museo del MuBa, all’interno del quale è possibile conoscere tesori della liturgia come calici, ostensori, reliquiari, piviali, dalmatiche, pianete e raccolte di testi liturgici per la preghiera.
Una visita all’interno della pinacoteca permetterà di sostare in questo pezzo di storia incastonato in una cornice meravigliosa è solo la ciliegina sulla torta, che consentirà di apprezzare anche le altre bellezze di Martina Franca.
Foto di @guastellina11 (Instagram)
Data: 28 Set 2019
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