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Basilica S. Caterina, singolari affreschi del ‘400 a Galatina

“I numerosi cicli pittorici presenti al suo interno sono secondi solamente alla Basilica di San Francesco d'Assisi.”
Basilica S. Caterina, singolari affreschi del ‘400 a Galatina

Tra i numerosi gioielli di Galatina sicuramente da visitare è la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Questo edificio, oltre ad essere uno dei più antichi e caratteristici della cittadina in provincia di Lecce, è stato riconosciuto nel lontano 1870 come un monumento a livello nazionale.

La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria è una chiara espressione dell’arte romanica in Puglia, il cui stile si è poi indissolubilmente legato a quello gotico.

Leggenda dietro la sua costruzione

Le origini della Basilica sono da far risalire alla seconda metà del ‘300, quando si decise di costruire una nuova chiesa per custodire le reliquie di un dito di Santa Caterina d’Alessandria. La leggenda del posto narra che il condottiero tarantino Raimondello Orsini del Balzo di ritorno dalle Crociate, decise di rendere omaggio alla Santa, recandosi nel luogo nel quale erano state conservate le sue spoglie. Poco prima di ripartire dalla sommità del Monte Sinai, le avrebbe staccato il dito con i denti, per poi portarlo in Puglia incastonato in un reliquiario d’argento.

La chiesa, iniziata dal condottiero, fu poi completata da suo figlio, Giovanni Antonio, il quale, per rispettare la volontà del padre, acconsentì al prosieguo dei lavori, terminati nel 1405.

Com’è oggi la Basilica di Galatina

La Basilica di Galatina si presenta al suo esterno come una comune struttura romanica di Puglia: costruita su una preesistente chiesa bizantina di rito greco risalente al IX-X secolo, conserva alcune tracce di questa precedente costruzione sul muro esterno della navata destra.

Esterno

La facciata è tricuspide e ogni ingresso è costituito da portali ornati da intagli di pietra leccese. Il cornicione, posto al centro della struttura, è invece abbellito da archetti rampanti ciechi a tutto sesto. Sull’architrave del portone centrale, inoltre, il bassorilievo di Gesù assiso tra i dodici Apostoli richiama la decorazione dei sarcofagi romani del IV secolo.

Le reminiscenze gotiche, invece, sono visibili nella grande edicola di forma ottogonale che costituisce l’abside. Le particolarità e bellezze dell’esterno della struttura sono innumerevoli: solo una visita alla Basilica consentirà di conoscerle tutte.

Interno

L’interno della Basilica, a cinque navate, terminano tutte con un’abside e con le due intermedie adibite ad ambulacri. Ciò che lascia indubbiamente sbalorditi non appena varcata la soglia di ingresso nell’edificio religioso sono i sui affreschi.

Questi dipinti, presenti su pareti, pilastri, archivolti e volte sono il risultato dei lavori di committenza di Maria d’Enghien e sono stati realizzati nella prima metà del ‘400.

Diversi cicli pittorici

Suddivisi in determinati cicli pittorici, gli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria partono dall’ingresso centrale e procedono verso l’abside e si suddividono in 6 cicli:

  • ciclo dell’Apocalisse, sulle pareti e sulla volta della prima campata
  • ciclo della Genesi, sulle pareti della seconda campata
  • ciclo ecclesiologico, sulla volta della seconda campata
  • ciclo cristologico, sulle pareti della terza campata
  • ciclo angelologico, sulla volta della terza campata
  • ciclo agiografico, sulle pareti e sulla volta del presbiterio
  • ciclo mariologico, sulla volta e sulle pareti della navata minore destra

Oltre questi cicli di affreschi, di altrettanta bellezza sono la rappresentazione delle Virtù e i dipinti presenti nel coro e nell’abside.

Il loro grande numero e la loro straordinarietà hanno permesso alla Basilica di Galatina di ottenere un grande primato: quello di essere secondi solamente alla Basilica di San Francesco d’Assisi.

Foto di: Alessio Prastano


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