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Barriera corallina a Monopoli: lo stupore sui siti internazionali

“La recente scoperta della barriera corallina è stata riportata anche su alcuni siti internazionali. ”
Barriera corallina a Monopoli: lo stupore sui siti internazionali

È di pochi giorni fa la sensazionale scoperta della prima barriera corallina in Puglia, ritrovata a largo della costa di Monopoli.

La notizia, oltre che a rimbalzare sui più importanti quotidiani italiani, è stata riportata anche da alcune riviste internazionali, che hanno colto l’occasione per esaltare la bellezza delle spiagge pugliesi.

The Guardian

Il quotidiano britannico The Guardian è stato il primo a riportare la notizia, dal titolo First coral reef in Italy discovered on Adriatic coast, ovvero La prima barriera corallina in Italia è stata scoperta sulla costa Adriatica. L’articolo, a cura del corrispondente Lorenzo Tondo, spiega in inglese tutti gli step dichiarati dal professor Giuseppe Corriero che hanno portato alla meravigliosa scoperta della barriera presente a 50 m di profondità.

The Local

Anche l’articolo del The Local, scritto e redatto da Cleare Speak che raccontato della bellezza sotterranea pugliese, sottolineando che non è più necessario recarsi alle Maldive per conoscere le barriere coralline in quanto le stesse sono presenti anche a ridosso delle acque cristalline delle incredibili spiagge di Puglia.

Reddit

La stessa notizia è rimbalzata anche su Reddit, il sito Internet delle social news in cui gli utenti possono pubblicare contenuti sotto forma di post testuali o di collegamenti ipertestuali una determinata notizia. E così la Puglia e Monopoli sono state conosciute ed esplorate anche da parte di tutti i lettori del portale statunitense.

Barriera corallina o biocostruzione?

La prima barriera corallina, come scrivono alcuni esperti del settore, in realtà non può essere definita tale, in quanto le barriere così chiamate formano dei veri e propri sbarramenti che quasi affiorano sul livello del mare. Quella scoperta dal team dell’Università di Bari in realtà, non è altro che una formazione avvenuta in seguito ad alcuni organismi che formano scheletri che crescono gli uni sugli altri, proprio come i coralli delle barriere coralline. Il nome scientifico di questo processo può essere identificato con il nome di biocostruzione.

Tecnicismi a parte però, la scoperta resta sensazionale a tal punto che dopo il rinvenimento di queste meraviglie subacquee, è stato già proposto di rendere la zona corrispondente al ritrovamento una nuova area marina protetta, per consentire la protezione di questo tesoro del Mediterraneo.


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