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L’abitante più anziano della città di Barletta ha…1600 anni. No, non si tratta di un caso di longevità da guinness dei primati, ma dell’età della statua bronzea del colosso di Barletta, noto come Eraclio, stabilita dall’analisi di termoluminescenza a cui sono stati sottoposti alcuni campioni di terre di fusione di cui è composta la statua – posta su un piedistallo marmoreo lungo corso Vittorio Emanuele – eseguita dal laboratorio di Archeometria del dipartimento di Scienze dei materiali dell’università degli studi “Bicocca” di Milano, coordinata dalla responsabile scientifica dell’indagine, Emanuela Sibilia. L’indagine, promossa dal Comune di Barletta, sta permettendo con l’aiuto degli storici dell’arte di compilare una prima “carta di identità” del gigante simbolo della città pugliese, conosciuto da secoli come Eraclio e affettuosamente chiamato da tutti Arè.
“La fusione del tronco della statua è avvenuta tra il IV e il VI secolo con massima probabilità – spiega una nota ufficiale emessa da Palazzo di Città – mentre la fusione degli arti è avvenuta con massima probabilità nella seconda metà del XIV secolo”.Per la provenienza si fa riferimento alle “ipotesi più accreditate per la storia della statua”,ovvero di area Adriatica,essendo i campioni delle terre di fusione prelevati all’interno del manufatto “caratterizzati da basse concentrazioni di radioattività”. I lavori del primo restauro del Colosso risalgono al 1980, mentre sono dell’ottobre 2016 i nuovi prelievi svolti direttamente sulla statua, collocata vicino alla Basilica del Santo Sepolcro. Immagine tradizionale per i barlettani ed i turisti di passaggio, con i suoi quasi 5 metri di altezza, vestito da imperatore e seguito da miti popolari (con relative suggestioni poetiche e liriche), Eraclio è uno dei simboli della Puglia Imperiale.
All’intervento hanno partecipato il consulente scientifico e l’operatore del Laboratorio di Archeometria del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, rispettivamente dott.ssa Emanuela Sibilia e Francesco Maspero, il restauratore Vito Nicola Iacobellis della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bari, Barletta Andria Trani e Foggia, il consulente scientifico dei lavori conclusi lo scorso anno prof. ing. Gianbattista De Tommasi, il direttore dei lavori ing. arch. Fabio Mastrofilippo, il supporto al R.U.P. (ex restauratore dei lavori già conclusi) geom. Cesare De Gregori, il responsabile del procedimento arch. Mario Pagniello, l’assessore alle Politiche per il Territorio arch. Azzurra Pelle. I risultati delle nuove indagini scientifiche consentiranno di incrementare le informazioni sulla storica struttura, unica nel suo genere, e proseguire le attività di tutela e di monitoraggio del “colosso”.
Data: 24 Feb 2017
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