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Capitale italiana del libro 2022, Barletta pensa alla candidatura

“Barletta punta alla promozione del libro e della lettura.”
Capitale italiana del libro 2022, Barletta pensa alla candidatura

Un patto per rendere la pratica della lettura una consuetudine diffusa, quasi una pratica sociale, in grado di migliorare la qualità della vita dei singoli e della collettività, creando nuovi lettori e cittadini più consapevoli.

È questo l’obiettivo del Patto per la Lettura, approvato dalla giunta comunale di Barletta per promuovere la creazione di una rete cittadina composta da tutti quei soggetti che compongono la filiera culturale locale, quali scuole, istituti di promozione sociale, associazioni culturali, librerie, case editrici, circoli ricreativi, terzo settore, per puntare alla promozione del libro e della lettura.

Barletta, “Città che legge”

Il Patto, che sarà sottoscritto dall’Amministrazione comunale e da quanti vorranno aderirvi, fra le altre cose consente alla città di Barletta, a partire dal 2016, di fregiarsi del titolo di “Città che legge”, riconoscimento che le consente di partecipare ai bandi per cofinanziare azioni di promozione della lettura.

“Proprio in virtù di tale vocazione della nostra città, da anni impegnata con la biblioteca comunale “Sabino Loffredo” in una politica attiva di promozione della lettura – annunciano gli assessori alla Cultura, Graziana Carbone, e al Turismo e Politiche giovanili Oronzo Cilli – l’Amministrazione comunale intende avviare un percorso per poter candidare Barletta al titolo di Capitale italiana del Libro 2022”.

“L’approvazione del Patto locale per la lettura – aggiungono gli assessori Carbone e Cilli – è il punto di partenza, lo strumento di governance delle politiche di promozione del libro e della lettura, a cominciare dal quale entro ottobre prossimo, dobbiamo elaborare, insieme a tutti gli attori che aderiranno e comporranno questa fitta rete culturale, un progetto originale, che susciti interesse e apprezzamento e ci porti alla candidatura”.

La legge 13 febbraio 2020, n. 15, prevede l’assegnazione annuale a una città italiana, da parte del Consiglio dei ministri, del titolo di “Capitale italiana del libro”, per favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura. I progetti della città assegnataria del titolo sono finanziati entro il limite di spesa di 500.000 euro e vanno presentati entro la metà del mese di ottobre.


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