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La squadra del Football Club Bari 1908, anche nota come la Bari, abbandona il calcio professionistico per la prima volta dopo 110 anni di lunghissima storia e permanenza. Padrona dello stadio cittadino di San Nicola, capolavoro architettonico progettato da Renzo Piano in occasione dei campionati mondiali di Italia 90, simbolo della Puglia come poco altro, sarà costretta, a seguito del suo terzo fallimento, a ripartire dalla serie D come, sulla stessa barca, la Reggiana e il Cesena.
La Bari è una squadra nata per le vie della città, originariamente pronta a organizzare partite amichevoli contro le squadre delle navi di passaggio con nessun interesse verso i tornei nazionali, in seguito rinomata per il suo essere imprevedibile e capace di piegare anche le più grandi, ma anche per il non restare mai troppo a lungo nella stessa divisione. Una compagine unica, simbolo del cuore biancorosso della città e della regione, vittima di una serie di sfortune finanziare che ne hanno segnato per la prima volta la discesa nelle divisioni dilettantistiche.
Le possibilità di salvezza c’erano e portavano per la maggior parte il nome di Andrea Radrizzani, patron dell’inglese Leeds United, il quale, a braccetto con l’imprenditore barese Ferdinando Napoli, era disposto a versare la cifra necessaria a rilevare il 68 per cento delle quote della squadra di Bari e salvarla dal fallimento. La società e il suo presidente Giancaspro avevano tempo fino alle 10 del 16 luglio per saldare i debiti arretrati, pari a 4,5 milioni di euro. Lo smarcamento da parte del proprietario del team inglese del Leeds United è stato reso noto tramite una nota ufficiale, nella quale riferiva l’elevato rischio dell’operazione finanziaria, che lo ha costretto a ritirarsi. Missione di salvataggio fallita, dunque, così come la stessa società del Football Club Bari 1908.
Una seconda zattera di salvataggio sembrava provenire da Nicola Canonico, proprietario del Bisceglie Calcio, intenzionato a cambiare il nome del suo team in Associazione Sportiva Bari così da poterla iscrivere in serie C e salvarla dal dilettantismo. Il peso dell’operazione economica, che attualmente richiede il recupero di 17 milioni in debiti, ha costretto anche in questo caso l’investitore al ritiro. La sorte della squadra calcistica di Bari è tuttora appesa a un filo ma la sua storia è stata spesso foriera di sorprese: si aspetta ancora che qualcuno possa salvare una delle bandiere della città e della Puglia, mentre i tifosi sperano ancora che questa sia solo una ripartenza da zero, per ritornare in serie A come ha già fatto il Parma in questi ultimi anni.
Data: 17 Lug 2018
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