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Bari, due ambulanze rubate in un mese: nessuna “allerta terrorismo”

Bari, due ambulanze rubate in un mese: nessuna “allerta terrorismo”

Il furto di due ambulanze nell’arco di un mese nel capoluogo di regione, l’allarme terrorismo che ogni giorno riverbera le proprie ombre su scala internazionale e una nota audio che circola su cellulari e computer, ingenerando ansie e legittime preoccupazioni. Sulle chat di Whatsapp (sistema di messaggistica istantanea per dispositivi mobili) di mezza Puglia è diventato virale nell’arco di pochi giorni un messaggio su una presunta allerta terrorismo dovuta al furto di due ambulanze a Bari. I reati sono effettivamente avvenuti, coinvolgendo anche la sottrazione di un’automedica presto ritrovata, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro nell’arco delle scorse settimane.

La Questura del capoluogo tranquillizza dopo i messaggi circolati in chat su Whatsapp

Un allarme, una condivisione, un “fai girare” che non fa altro che allarmare chi riceve il messaggio in questione: il timore che si sta diffondendo, con la festa di San Nicola -in programma dal 6 all’8 maggio- ormai alle porte, è che le ambulanze rubate possano essere utilizzate per attentati. L’allerta naturalmente c’è ma il messaggio è un falso. A fugare ogni dubbio, sulle colonne di La Repubblica, edizione pugliese, è stato Carmine Esposito, questore di Bari: “”Sono sicuro che le celebrazioni per la festa di san Nicola si svolgeranno nel massimo della tranquillità. E se ci saranno quelli che hanno propositi particolari per quei giorni, noi non stiamo con le mani in mano”. Secondo Esposito, ci sono gli estremi per ritenere che i furti siano legati all’ambito della criminalità organizzata, per essere inseriti in un mercato di pezzi di ricambio di fatto unici nel genere. E per quanto riguarda i messaggi ricevuti nelle chat di turno, il concetto è chiaro: “A tutte quelle informazioni che girano sui social e sulle chat bisogna attribuire valore non oggettivo -spiega ancora Esposito a Repubblica- non possono fare informazione né sostituirsi ai mezzi di informazione. Ne girano tantissime e tutte senza valore”.


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