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Bisogna smettere di pensare all’astrofisica come un qualcosa di difficile e troppo lontano da noi. È più o meno da questo assunto che parte il progetto di un giovane ragazzo di Andria, Giannandrea Inchingolo, che ha ideato il progetto Turbolence Voice of Space e che ora sta riscuotendo successo in tutta Italia ma non solo.
A soli 28 anni, infatti, il ragazzo, astrofisico e creative scientist all’Università di Bologna, ha deciso di offrire in maniera del tutto innovativa e per nulla noiosa i dati delle ricerche dalla difficile interpretazione.
Turbolence Voice of Space è quindi un viaggio che parte e ingloba i suoi spettatori nel moto caotico delle particelle del plasma, che, come ha più volte spiegato Inchingolo, non è per niente silenzioso e che viene mostrato attraverso una serie di immagini direttamente rappresentate dall’andriese.
Ad essere compresi (finalmente) potranno quindi essere tutti i diversi e complessi sistemi astrofisici, come ad esempio il vento solare, il mezzo interstellare, i flussi di pulsar o tutti quei dischi di accrescimento presenti intorno ai buchi neri. Tutto questo, come anticipato, è trasformato non solo in immagini ma anche in suoni diversi tra loro.
Invece di monotone e per nulla affascinanti linee senza capo né coda, le rappresentazioni di Inchingolo sono una massima esplosione di arte rappresentativa, alla quale bisogna aggiungere anche la musica proveniente (quasi) direttamente dallo Spazio.
La realtà virtuale pensata dal giovane Giannandrea e che sta riscuotendo un incredibile successo è stata sostenuta anche dal prof. Joseph Paradiso del MIT, Massachusetts Institute of Tecnology di Boston e dai ricercatori “Eli-Beamlines” di Praga.
Questo lavoro di collaborazione, ha permesso in pochi mesi di raggiungere dei successi (è il caso di dirlo) planetari. La ricerca sulla turbolenza, infatti, è stata pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica, mentre il progetto artistico Turbolence VoS ha ottenuto un importante riconoscimento dalla Società Europea di Fisica, l’EPS.
Per immergersi a pieno titolo nella realtà virtuale del ricercatore andriese, dunque, basta avere in casa un visore e il proprio pc che renderanno dei concetti così astratti o difficili esperienze semplici e dirette per chi si approccia a questi argomenti per la prima volta.
Data: 12 Gen 2020
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