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Arpa Puglia, l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente rassicura i pugliesi sulla questione emergenza. Nicola Ungaro, direttore scientifico durante la conferenza stampa di presentazione del report di Legambiente ha rassicurato i bagnanti in regione Puglia per quanto concerne lo stato di salute delle coste. L’alga tossica non è un problema ostativo alla frequentazione del mare pugliese, stando a quanto spiegato dal direttore durante la presentazione del report di Legambiente sullo stato di salute delle coste pugliesi.
“L’alga tossica è una criticità che non deve creare allarmismo”, in quanto una microalga non visibile ad occhio nudo, presente più o meno da due decenni sulle coste della regione Puglia. In particolare quest’alga si presenta lungo le zone costiere di tipo roccioso e, in caso di esposizione prolungata in presenza di eccessivo vento, può provocare disagi sanitari che si esauriscono nel giro di 24-48 ore.
L’Arpa ha quindi tranquillizzato gli utenti sull’eventuale pericolosità di quest’alga tossica, che per quanto presente nei mari che circondano la regione, non costituisce un pericolo o un’emergenza. Per quanto riguarda la recente ordinanza di divieto di balneazione del comune di Fasano, poi revocata, applicata per aver registrato ben 250 casi che hanno riscontrato conseguenze sanitarie a causa dell’alga, l’Arpa ha chiarito che i successivi controlli hanno accertato dei livelli di concentrazione in quelle acque.
L’alga tossica ostreopsis ovata è un’alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate, con dimensioni che si aggirano tra i 30 e i 60 micron. Vive di solito su alghe pluricellulari e su fondali rocciosi, prediligendo acque calme, calde e ben illuminate. È una specie tipica dei mari tropicali e produce tossine. Probabilmente è stata accidentalmente introdotta nel Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi; le prime segnalazioni si sono avute infatti a partire dal 2000/2001. La popolazione di questa particolare alga si sviluppa particolarmente nel corso dei mesi estivi, con diversi fattori ambientali che facilitano la proliferazione tra cui le alte temperature, l’alta pressione atmosferica, le favorevoli condizioni di irraggiamento, il mare calmo per un periodo successivo ai 10-15 giorni.
Data: 26 Lug 2018
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