“Quando ci chiedono a che punto siamo, ci piace ricordare che siamo 8 giovani precari del sud, che sostenuti dalla piccola comunità costruita attorno all’associazione arci Club Gallery Aradeo, stanno:
Per sostenere noi e il progetto Karadrà contattaci in privato per ordinare le tue Pende. I nostri pomodori sono buoni, rispettano ambiente e stagionalità!”
Basterebbe il claim presente sulla pagina Facebook, animata da foto, post, una costante interazione con gli utenti, per spiegare le radici alla base di Karadrà, progetto portato avanti da otto soci fondatori, tutti laureati al Nord e con una gran voglia di tornare a casa realizzata nei fatti. Hanno sede ad Aradeo, uno dei 99 comuni del Salento, con meno di 10mila abitanti e una elevata propensione alla “fuitina” verso il Nord Italia. Si definiscono contadini 3.0: l’associazione di promozione sociale ha infatti preso in comodato d’uso sei ettari di terreni abbandonati e messo a dimora le sementi avute in dono dagli anziani contadini di Aradeo.
Il circolo ha preso forma nel 2011 ed è presto diventato uno spazio creato con fatica e con materiale di riciclo, in cui si organizzano moltissime attività: da cineforum a presentazione libri a corsi di italiano per stranieri. Il patto stretto tra i fondatori prevede che gli utili derivanti dalla vendita dei prodotti agricoli sono poi reinvestiti nel progetto stesso, così da finanziare con il lavoro dei singoli l’intera impresa. Questo ha permesso di realizzare, fino ad oggi, un orto di 5000 metri, 5000 piante di pomodoro da serbo, 400 alberi di ulivo e una coltivazione di leguminacee di 2000 metri. Uno dei prodotti più rappresentativi della futura cooperativa è così la penda, una qualità di pomodoro giallo d’inverno, coltivato in aridocoltura. “La globalizzazione”, dicono i volontari di Karadrà, “ha reso possibile avere tutto, qualsiasi prodotto in qualsiasi luogo e tempo, questo a scapito non solo della qualità ma anche del nostro ambiente e del nostro futuro. La Penda in questo sistema distorto, rappresenta per noi il rispetto del tempo, della stagionalità, della risorsa acqua, della terra e del lavoro dell’uomo… diventa simbolo del cambiamento. La nostra Icona!”
Data: 4 Nov 2016
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