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Il Teatro Curci di Barletta, dal 3 al 5 marzo, apre le porte ad uno spettacolo commovente, tratto dal testo di Claudio Fava, nato per raccontare l’emozionante storia d’amore fra la poetessa dei navigli Alda Merini e un giovane, entrambi ricoverati in un ospedale psichiatrico.
«Si va in manicomio per imparare a morire» scriveva “la piccola ape furibonda”. Eppure, gli anni in cui fu rinchiusa in ospedale non avevano smorzato il suo desiderio di amore e il suo amore per la vita stessa, nonostante fosse sottoposta a continui elettroshock, costretta a sopravvivere in condizioni disumane.
A dare volto e intensità alla grande poetessa ci pensa Anna Foglietta, attrice forte di una carriera che l’ha vista impegnata nel teatro d’avanguardia, in televisione (Distretto di polizia, La squadra) e sul grande schermo con film campioni d’incassi (Perfetti Sconosciuti, Tutta colpa di Freud, Noi e la Giulia).
Dal titolo preso in prestito da un’opera della stessa Merini, la sapiente regia di Alessandro Gassman, curatore tra l’altro dell’ideazione scenica insieme ad Alessandro Chiti, riproduce sul palco la dimensione alienante in cui la protagonista si trova a condividere le sue giornate in compagnia di altre pazienti alle quali offre spontaneamente il dono dei suoi versi.
Donna malinconica e complessa, la poetessa milanese vive un eterno conflitto con un mondo che non riesce a comprenderla e di cui non sa accettare le etichettature imposte. Tuttavia, è proprio nella claustrofobia di quel reparto psichiatrico che la teneva prigioniera, che la giovane protagonista sperimenta la passione e la bellezza dell’amore con un altro giovane paziente.
Un testo intenso che vuol essere non solo un omaggio alla figura di una donna straordinaria che con i suoi versi ha graffiato la seconda metà del Novecento, ma trae ispirazione dalla sua storia per denunciare i terribili trattamenti praticati nei manicomi italiani prima della Riforma Bersaglia del 1978.
«Erano gli anni in cui la parola “depressione” non si conosceva e chi soffriva di questa malattia veniva definito pazzo» racconta il regista Gassman.
Eppure, è proprio nella sua follia che ritroviamo la potenza dei suoi versi e, paradossalmente, è proprio nell’orrore di quell’ospedale psichiatrico che la vita si rivelò ai suoi occhi in tutta la sua pienezza.
Non a caso scriveva «Si impara a vivere quando si impara a morire».
Barletta
Teatro Curci
Corso Vittorio Emanuele II, 71
ore 21:15
ingresso a pagamento (26€)
Info. 0883332456