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È una storia a lieto fine quella di una suora di 39 anni dell’istituto delle Marcelline, che ha avuto un malore improvviso durante le scorse settimane mentre era in convento. Subito ricoverata all’ospedale di Tricase, dove i neurologi hanno iniziato a sospettare di un aneurisma cerebrale, la paziente è stata poi trasferita nel reparto di neurochirurgia del Policlinico di Bari.
I colleghi del capoluogo, una volta esaminata la donna, hanno constatato la presenza di un aneurisma del primo tratto dell’arteria cerebrale media, ovvero di una malformazione vascolare caratterizzata dalla presenza di una dilatazione di un ramo arterioso, la cui rottura causa una emorragia intracranica. Come spiegato in una nota stampa, questo tipo, tecnicamente definito emorragia subaracnoidea, è fatale in un caso su 5 prima di raggiungere l’ospedale e, anche nei sopravvissuti, in un caso su tre, è causa della perdita dell’autonomia.
Dopo un consulto multidisciplinare, l’equipe del professor Francesco Signorelli ha deciso di trattare la giovane suora mediante un intervento chirurgico, e non per via endovascolare. Come spiegato dal medico, “L’accesso endovascolare era difficoltoso data la dimensione ridotta, con segni di estrema fragilità e la localizzazione dell’aneurisma prossima a rami arteriosi la cui occlusione avrebbe causato un deficit del linguaggio. In questo caso è stato possibile eseguire un clipping diretto dell’aneurisma e di un secondo piccolo aneurisma non rotto adiacente, anch’esso inaccessibile al trattamento endovascolare“.
Tuttavia, dato il monitoraggio, la prevenzione e il trattamento del vasospasmo, l’intervento è andato bene, così come il decorso postoperatorio. Grazie alla collaborazione tra il reparto di neurochirurgia del Policlinico di Bari e quello di neuroradiologia interventistica e rianimazione, dopo sole due settimane di degenza, la suora è tornata a Tricase in totale autonomia.
Data: 19 Nov 2020
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