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Bari, 12enne positivo al Covid e con aneurisma salvato al Policlinico

“Il 12enne ha rischiato la vita in seguito all'urto violento della testa.”
Bari, 12enne positivo al Covid e con aneurisma salvato al Policlinico

Dal Policlinico di Bari arriva un’altra storia a lieto fine: un bambino di 12 anni è stato salvato.

A causa di un salto incauto in un parco pubblico, il 12enne ha rischiato la vita in seguito all’urto violento della testa. Non appena arrivato in pronto soccorso, oltre al trauma da caduta con emorragia all’interno del cranio, un ematoma subdurale, si è sommata la positività al Covid, riscontrata attraverso il tampone molecolare effettuato in ospedale, ormai una prassi prima del ricovero al Giovanni XXIII di Bari.  

Ventilazione meccanica e monitoraggio neurologico

“Il paziente – ha spiegato il direttore dell’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale pediatrico Leonardo Milella – ha avuto subito bisogno di ventilazione meccanica e monitoraggio neurologico con protezione cerebrale in quanto, dopo la valutazione neurochirurgica, non è stata indicata la strada dell’intervento”.

Nei giorni successivi al ricovero, inoltre, c’è stato un peggioramento della polmonite bilaterale e del quadro neurologico emorragico che ha posto alcune difficoltà terapeutiche nell’applicazione dei protocolli per il trattamento Covid-19.

“L’utilizzo dell’eparina a dosaggi elevati – ha aggiunto il dott. Milella – era molto rischioso per la presenza di emorragia subdurale. Abbiamo praticato questo trattamento in modo estremamente cautelativo, con una ventilazione meccanica dedicata e un monitoraggio giornaliero di Tac e risonanza magnetica. In cinque giorni c’è stato un miglioramento sostanziale dello stato di sofferenza cerebrale e neurologica e il paziente è stato estubato e sottoposto per altri cinque giorni a ventilazione non invasiva continuata e modulata fino al miglioramento del quadro clinico generale”.

“È stato un grande lavoro di squadra coordinato da professionalità mediche diverse – ha concluso Milella – ma voglio ringraziare in particolare gli infermieri che nelle ore più drammatiche hanno assistito alla corretta ventilazione del bambino anche di notte”.

Dopo oltre 15 giorni in terapia intensiva, ormai fuori pericolo, nel piccolo paziente erano ancora presenti segni di polmonite da Covid motivo per il quale è stato trasferito nel reparto di malattie infettive per il proseguo delle cure.


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