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L’antico luogo comune di consumare gli agrumi contro i malanni stagionali sembrerebbe, specialmente negli ultimi mesi, essere ascoltato alla lettera. Dietro il detto, più che veritiero, c’è la spiegazione del medico chirurgo Giovanni Campana, che in occasione dell‘iniziativa organizzata nei mercati contadini di Campagna Amica a Brindisi, Foggia e Lecce, ha ricordato che la vitamina C contenuta all’interno degli agrumi aiuti a ripulire l’organismo dalle scorie.
A dare un’impennata dei consumi degli agrumi, stando a quanto dichiarato dal presidente di Coldiretti Puglia, l’emergenza sanitaria Covid. La pandemia in corso, dunque, ha provocato una svolta salutista a livello globale: i consumatori hanno privilegiato nel loro carrello dei prodotti alleati al benessere.
Le arance, insieme alle mele, rientrano in cima alla lista dei frutti stagionali più amati dai pugliesi. Va da sé, dunque, che il patrimonio agrumicolo del Tacco d’Italia sia da valorizzare e sostenere in quanto vale oltre 80 milioni di euro per un totale della produzione di 2,6 milioni di quintali.
Nello specifico, le arance e le clementine hanno ottenuto il riconoscimento comunitario dell’IGP quali l’arancia del Gargano, il limone Femminello del Gargano e le clementine del Golfo di Taranto.
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A produrre maggiormente agrumi, come evidente, sono le province di Taranto e Foggia. Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto – ricorda Coldiretti Puglia – sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 1,9 milioni di quintali. In provincia di Foggia, invece, si producono 103mila quintali di arance e limoni, in un’area ad alto rischio di dissesto idrogeologico, caratterizzata da agrumeti storici.
Piuttosto che abusare di sostanze multivitaminiche, dunque, perché non preferire gli agrumi e tutta la frutta e verdura di stagione, magari made in Puglia?
Data: 3 Feb 2021
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