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L’aeroporto Gino Lisa di Foggia necessita di alcuni interventi affinché possa essere svolgere la sua funzione e possa accogliere ben presto gli aerei civili, che permetterebbero un aumento dei traffici turistici non indifferenti.
Per fare ciò, dunque, è stato approvato il progetto di prolungamento della pista di volo, già approvata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il Decreto del Provveditore alle Opere Pubbliche dello scorso luglio 2018. A mancare, però, è la firma definitiva.
In attesa che qualcosa si muova, il presidente della Regione Michele Emiliano ha sottolineato che l’aeroporto di Foggia sarà l’unico di Puglia a essere ritenuto un privilegio assoluto della Capitanata e di Foggia che svolgerà delle funzioni pubbliche.
In attesa del via libera proveniente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’aeroporto di Foggia è già pronto per essere trasformato e la pista a essere sottoposta a dei lavori di allungamento: la ditta appaltatrice è già stata individuata, la speranza è quella che l’approvazione di tale progetto avvenga il prima possibile per sfruttare al meglio la stagione estiva per permettere ai lavori di essere ultimati in tempi celeri.
L‘aeroporto di Foggia sembra spesso dimenticato a se stesso, ma, si è sempre discusso di un’eventuale apertura dello stesso a scali non solo militari ma anche turistici. Il finanziamento per potenziare l’aeroporto e per consolidare la struttura sembrerebbe essere arrivato solamente in questo periodo. L’obiettivo e la speranza di tutti i cittadini foggiani sono quelle di provare a valorizzare il Gino Lisa inizialmente per aprirlo ai voli della protezione civile e poi per permettere il decollo e l’atterraggio di tratte turistiche. Questo permetterebbe a tutta la zona del Gargano di incrementare notevolmente gli afflussi esteri e di diventare una delle mete più visitate di tutta la regione. Dopotutto i paesaggi, le attività e le tradizioni non mancano. A mancare (per ora) è solamente un aeroporto in grado di accogliere queste importanti novità, che potrebbero essere stravolte non appena firmato il nullaosta da Roma.
Data: 19 Feb 2019
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