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Noi siamo colonialisti? Lo siamo stati? Che ne sappiamo? E che c’entriamo? E oggi cosa siamo?
Sono queste le domande a capo dello spettacolo che andrà in scena sabato 25 gennaio al Teatro Tatà di Taranto, Acqua di colonia.
Elvira Frosini e Daniele Timpano saranno gli interpreti e a capo della regia dello spettacolo, e, stando alle parole di Renato Palazzi di Delteatro, i due tornano alla propria vocazione originaria, quella di provocatori delle coscienze, di indagatori delle macchie inconfessabili che si annidano all’interno delle pieghe della cultura progressista e democratica attuale.
Lo spettacolo che andrà in scena a Taranto tratterà, come anticipato, il tema del colonialismo italiano. Questo periodo della storia, spesso rimossa e negata, è in realtà durata 60 anni, ma, nell’immaginario collettivo viene ridotta ai 5 anni dell’Impero Fascista.
Il pensiero comune potrebbe essere quello di pensare che, trattandosi di cose lontane da noi, si dovrebbero accantonare le cose sporche sotto il tappetino del dimenticatoio. Nulla di più sbagliato. Questa storia è infatti rimasta addosso come carta moschicida, come evidente in alcuni atteggiamenti e luoghi comuni che saranno rappresentati nella prima parte di Acqua di Colonia. Vista dall’Italia, dopotutto, l‘Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento; Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi, non paesi reali, e comunque “noi” con “loro” non c’entriamo niente; gli africani stessi sono tutti uguali.
E i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno.
Non ci sono dubbi sulla scelta compiuta dagli autori di questo spettacolo: far riflettere su un tema che continua ad avere due punti di vista diametralmente opposti.
Per tutti coloro che sono d’accordo (ma anche per chi la pensa diversamente), l’appuntamento è quindi fissato per il 25 gennaio al Teatro TaTà di Taranto.