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Abbazia di Santa Maria di Cerrate, esempio di architettura romanica

Abbazia di Santa Maria di Cerrate, esempio di architettura romanica

L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate sorge immersa in un incredibile paesaggio di ulivetialberi da frutto e aree coltivate, probabilmente tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo.

La storia dell’Abbazia

Dietro l’edificazione di questa struttura, come tipico della Puglia, si nascondono numerose leggende tradizioni che, tramandate di padre in figlio, sembrano attestare che l’Abbazia sia stata fondata dal re normanno Tancredi d’Altavilla, dopo aver visto la Madonna in persona inseguire una cerbiatta in una grotta. La tesi più accreditata, tuttavia, vuole la sua costruzione per volere di Boemondo d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo, per donare ai monaci greci in fuga dalle persecuzioni di Bisanzio un posto tranquillo nel quale trovare protezione e rifugio.

A prescindere da chi l’abbia realmente fatta costruire, ciò che è certo è che l‘Abbazia di Santa Maria di Cerrate sia un incredibile gioiello quasi nascosto tra le campagne salentine, che, dopo anni di abbandono è tornato a splendere di luce propria per merito della Provincia di Lecce che dal 1965 ha trasformato questo luogo nella sede di un museo e in un centro di ricerche folkloristiche tradizionali.

Dopo il restauro

La chiesa, interamente in stile romanico, è costituita da un rosone della facciata esterna, il suo prospetto monocupispidale permette a chi lo visita di immaginare la divisione interna dell’edificio. L’ingresso all’interno della struttura è sancito da un portale duecentesco sul quale sono raffigurate delle scene religiose come ad esempio la Visita di Santa Elisabetta e l’Annunciazione della Vergine. A rendere l’Abbazia ancora più interessante c’è sicuramente il colonnato del portico, anch’esso risalente al XIII secolo e costituito da colonne dal tronco cilindrico e poligonale che vengono sovrastate da capitelli decorati in diverso modo.

Recandosi sul luogo, ora gestito dal Fondo Ambiente Italiano FAI, sarà possibile, attraverso una visita guidata di circa 60 minuti, conoscere tutte le molteplici meraviglie di questa struttura, che meritano di essere scoperte centimetro per centimetro. Imperdibile è sicuramente la storia del frantoio ipogeo.

Orari di ingresso

La struttura rispetta i seguenti orari:

Da martedì a domenica:

  • marzo, aprile, maggio, settembre ed ottobre: ore 10.00 – 18:00
  • novembre e dicembre: ore 10:00 – 16:00

Tutti i giorni:

  • giugno, luglio e agosto: ore 9.30 – 13:00 e 15.30 – 19.30

Ultimo ingresso: 30 minuti prima della chiusura.


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