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A partire dalla prossima estate anche in Puglia ci sarà il numero unico delle emergenze, il 112.
Entro agosto 2020, dunque, la provincia di Bari e quella di Foggia inizieranno a sperimentare la novità, che sarà poi estesa entro fine anno in tutto il Salento. Questa decisione è stata presa in seguito all’adeguamento della Puglia alle normative europee, che prevedono che la regione rinuncia all’attuale rubrica telefonica, che ha un numero di emergenza differente per i servizi di polizia e quelli di pronto intervento.
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Come stabilito dopo la riunione della Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, la Puglia seguirà il meccanismo europeo, che prevede che digitando il numero 112, oggi affidato ai Carabinieri, risponderà invece un centralino unico che dovrà poi smistare le chiamate dei cittadini, che verranno girate, a seconda delle necessità e dopo la localizzazione della telefonata a chi di competenza.
Questo numero, così come nel resto dell’Europa, è riconosciuto da tutte le reti GSM e può essere utilizzato anche dai telefoni senza la carta SIM.
La comodità del numero unico di emergenza, oltre ad una maggiore efficienza del sistema, è da ritrovare anche per i viaggi all’estero: in caso di necessità, infatti, basterà comporre il 112 senza dover conoscere tutti i numeri dei diversi Paesi.
Per un funzionamento efficiente, come spiegato dalla Regione, saranno attivate tre nuove centrali operative: dopo l’attivazione del numero unico, tutte le chiamate fatte al 112 (ma anche al 113, al 115, al 117 e al 118) verranno automaticamente girate a questa nuova struttura.
Le tre sale operative del numero unico 112 saranno attivate nelle diverse sedi di protezione civile della Regione, ovvero Bari, Foggia e Campi Salentina. Per il loro funzionamento, dunque, si renderanno necessarie 143 nuove assunzioni (con procedura di concorso a tempo indeterminato) che, per essere formate al meglio, potrebbero essere formate direttamente dalle forze dell’ordine.
L’idea, del vicepresidente della Regione Antonio Nunziante, è stata accolta dai prefetti, che ora dovranno riportarle nelle riunioni provinciali dei vari Comitati per l’ordine e la sicurezza.
Data: 22 Nov 2019
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